Sine Requie live Roma: Incontro fra Papa Leone XIV e la Madre Generalissima della Santissima Addolorata

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Sine Requie live Roma: Incontro fra Papa Leone XIV e la Madre Generalissima della Santissima Addolorata

Sine Requie Live Roma.  “A Roma, sede della nostra Santissima Romana Chiesa e capitale del Sanctum Imperium gli esponenti più importanti dell’Impero si son riuniti per formalizzare la promulgazione di una nuova Bolla Papale, “Aequo Iure Armatus” (Privilegio dell’Uguaglianza Armata) con cui viene istituito l’Ordine delle Sorores Ferrum (Suore di Ferro). Tale ordine è posto all’interno dell’Ordine delle Suore Infermiere della Santissima Addolorata e sotto il diretto controllo della Madre Generalissima Giulia Branciforti, donna dalle grandi virtù di Umiltà, Carità e Fortezza.

Da oggi, l’Ordine della Santissima Addolorata potrà portare conforto e proteggere non solo con attraverso la preghiera e le cure mediche ai bisognosi, ma anche con l’intervento armato delle Sorores Ferrum.
Queste saranno l’umile ma implacabile braccio armato dell’Ordine, formato esclusivamente dalle Suore Infermiere che più incarnano le virtù cardinali di Fortezza, Giustizia, Prudenza e Temperanza. Esse affiancheranno gli Ordini dei Templari e della Santa Inquisizione nei loro illuminati e benedetti compiti di liberazione delle terre del Sanctum Imperium dalla minaccia dei Morti
e proteggere i cittadini dai nemici di Dio.
Siamo dinnanzi ad una apertura storica che traccia una nuova immagine della Donna di Chiesa che, non più relegata nel ruolo vestale di clausura, combatterà in prima fila anche essa, mettendo a rischio la sua vita per la Gloria di Nostro Signore e per preservarne il gregge dalle oscure minacce del maligno.
Il loro motto è “Pacem in terris et gloriam in Caelo”, ovvero “Nel Cielo per la Gloria, sulla Terra per la Pace”.

Le Sorores Ferrum saranno operative a cominciare dalla Piccola Italia, dove i cittadini del Sanctum Imperium patiscono e sopportano con strenua abnegazione tanto la dura prova dei morti quanto la ferocia dell’infimo nemico nazista.


La Madre Generalissima alla fine dell’incontro con il Papa, con il Segretario di Stato e Grande Inquisitore Gregorio Santarosa e il Maestro dell’Ordine Templare Renato da Chianciano, ha commentato così l’esito di questo storico incontro: “Il posto delle Suore è fra la gente: in chiesa, per strada, nelle fabbriche, a scuola, ovunque ci sia bisogno di esse, ovunque la gente soffra,
lavori, si organizzi, lotti per i propri diritti e la propria dignità.

In questi tempi anche le spose del Signore devono contribuire alla salvezza dell’anima del gregge di Dio, e preservarlo dalla fama feroce dei Morti. Possiamo dare molto di più con i mezzi ora a disposizione, sradicando dalle fondamenta la corruzione dei servi di Satana che vagano per queste terre. Siamo pronte per la Gloria. Siamo pronte per la Pace. Siamo pronte a combattere per esse.”

Frate Gesuita Fra’ Crescienzio

L’ULTIMA PRODIGIOSA INVENZIONE DEI FORGIATORI BENDETTINI

“I Frati Benedettini, dando un’ulteriore prova di ingegno di divina ispirazione, hanno terminato di realizzare l’arma che sarà il simbolo della Fede e Fortezza delle Sorores Ferrum: il Rosarium.
Queste armi sono il loro ultimo prodigio dell’ingegneria metal-meccanica militare. Il Rosarium è una nuova arma a motore che monta una micidiale motosega circolare su un’anima costituita da un fucile a pompa con incameramento di otto cartucce.

Solo le Suore di Ferro più prestanti fisicamente sono in grado di adoperare correttamente quest’arma e sopportarne il peso di ben quattro chilogrammi, mentre per le più agili i Forgiatori hanno ideato una versione più leggera, il Rosarium Minor, dal peso di un chilogrammo e quattrocento. Le armi a motore sono benedette da un rosario e portano incisa sulla lama una frase in latino a protezione contro le forze del Male.

Naturalmente, i Benedettini si occuperanno anche delle loro armature: le “Suore di Ferro” devono infatti il loro nome al loro equipaggiamento: esse potranno indossare armature di ferro, sebbene in quanto donne saranno equipaggiate non con pesanti armature a piastre ma da versioni più leggere o meno complete.

Naturalmente nulla di tutto ciò andrà a ledere le normali virtù di pudore di donne di Chiesa: mantengono l’obbligo del velo con tonaca nera, simbolo di purezza e castità, tenendo lo sguardo del cuore più direttamente rivolto a Dio. La Madre Generalissima, con il beneplacito del Papa, ha acconsentito alla possibilità di indossare stivali, cinture e attrezzatura militare purché rigorosamente di color nero e che non leda il senso del pudore”.

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Re Bianco

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