Cardinali, Vescovi, Padri semplici e castigatori

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Cardinali, Vescovi, Padri semplici e castigatori

I Cardinali sono Vescovi che, grazie alle loro opere si sono distinti per fede, abilità politica e obbedienza ai dettami della Chiesa Cattolica, fino ad essere scelti dal Papa in persona per rivestire un ruolo di primaria importanza nell’ambito del Sanctum Imperium. I Cardinali sono oggi dei veri e propri feudatari, ognuno dei quali detiene il potere su un territorio, chiamato Regione (o Provincia Ecclesiastica).

Molte di queste Regioni sono le stesse che già erano presenti nella divisione del Regno d’Italia, altre sono state create ex-novo quando il Sanctum Imperium ha espanso i suoi confini, altre ancora sono state perse, come ad esempio la Dalmazia e l’Istria. Un Cardinale ha il dominio totale sul suo territorio e su coloro che vi abitano, sebbene questo potere venga poi delegato a dei sottoposti che lo amministrano in vece del Cardinale stesso.

Alcuni Cardinali sono stati scelti per far parte del Concilio; questi individui si recano solo sporadica mente nelle Province Ecclesiastiche su cui hanno il controllo, visto che è loro richiesto di presenziare al Concilio romano più volte al mese. I Cardinali sono direttamente sottoposti al potere del Papa in persona e possono essere inquisiti dal Tribunale del Santo Uffizio solo su richiesta vergata per mano del Pontefice stesso. La veste cardinalizia è composta da un abito rosso tipici del loro rango e bianco, inoltre portano spesso cappelli a tesa larga.

I Vescovi
I Vescovi sono Padri Semplici o Castigatori che dopo anni di duro lavoro nelle loro parrocchie, hanno dimostrato abbastanza valore da essere eletti dal Concilio per guidare le Diocesi. Ogni Regione è divisa in più Diocesi, ovvero zone di territorio dove il Cardinale delega i singoli Vescovi a mantenere il controllo politico, giuridico e religioso in sua vece. Teoricamente i Vescovi devono rendere conto direttamente al Cardinale loro superiore di ogni loro scelta ma, in pratica, dispongono di un largo margine d’indipendenza che consente loro di essere tra gli uomini più potenti di tutto l’Imperium.

I Vescovi, oltre ad essere amministratori del loro territorio, sono anche dei veri e propri giudici. Sono i Vescovi, infatti, che amministrano la legge tramite i loro sottoposti, soprattutto tramite gli Excubitor che sono la loro mano armata. I Vescovi, ogni settimana, presiedono al Tribunale Vescovile, dove devono giudicare i cittadini della loro Diocesi che, siano sospettati di aver commesso qualche infrazione, anche se di solito si occupano semplicemente di avallare la pena già comminata da Excubitores o Padri Castigatori. Nel caso l’infrazione sia particolarmente grave, ad esempio nel caso sia stata ommessa da un ecclesiastico o ci sia in ballo una causa di stregoneria o di eresia, il Vescovo è tenuto a richiamare nella Diocesi un Inquisitore affinché costituisca un Tribunale Inquisitoriale.

I Vescovi non vedono di buon occhio gli Inquisitori, visto che al loro arrivo esautorano il Vescovo stesso privandolo temporaneamente dei poteri giuridici sulla Diocesi, che passano all’Inquisitore fintanto che il Tribunale Inquisitoriale ha potere, quindi per non più di quindici giorni. Un Vescovo può essere giudicato da un Tribunale Inquisitoriale solo con un’autorizzazione specifica del Papa stesso. La Diocesi che comprende la città più importante della Provincia Ecclesiastica è chiamata Arcidiocesi e il Vescovo di tale Diocesi prende il nome di Arcivescovo. I Vescovi portano paramenti e vestiti di colore bianco.

I Padri Semplici
I Padri Semplici sono il punto di contatto diretto tra il popolo e la Chiesa. I Padri Semplici sono sacerdoti che, dopo cinque anni di seminario, possono amministrare i sette Sacramenti della Chiesa Cattolica: Penitenza (la Confessione e la Denunzia), Battesimo, Eucarestia, Confermazione (conosciuta col nome di Cresima), Matrimonio, Ordine Sacro e Unzione degli Infermi. I Padri Semplici hanno il compito di amministrare i Sacramenti e per questo ad ognuno di loro viene affidata una Parrocchia e la responsabilità per tutte le anime dei cittadini della zona di influenza della loro chiesa.

In ogni paese vi è sempre almeno una Parrocchia, mentre nelle grandi città ve ne possono essere più di una. Qualora sia presente anche un Padre Castigatore il Padre Semplice non si occuperà più del Sacramento della Penitenza, a meno che non lo ritenga opportuno. Spesso però, se Padre Semplice e Padre Castigatore non imparano a collaborare, possono insorgere problemi e tensioni tra i due, che sfociano spesso con l’allontanamento di colui che ha meno potere sulle decisioni del Vescovo. I Padri Semplici, ne paesi, hanno anche il compito di coordinare l’operato degli Excubitores e di accettarne di nuovi.

I Padri Semplici nominano anche un Portavoce, che è il “primo inter pares” tra gli Excubitores. Nelle città principale di ogni Diocesi è il Vescovo in persona a scegliere gli Excubitores e il Portavoce, che dipenderanno direttamente da lui. I Padri Semplici, come base del clero secolare, fanno voto di castità, povertà e obbedienza.

I Padri Castigatori
I Padri Castigatori sono uomini che, dopo aver passato cinque anni in seminario, vengono accettati all’interno della Chiesa secolare, divenendo a tutti gli effetti dei sacerdoti. I Padri Castigatori possono amministrare il culto proprio come i Padri Semplici (si può dire che non vi siano reali differenze tra di loro) ma il loro compito principale è di amministrare il Sacramento della Confessione e della Denunzia, raccogliere la Decima dai fedeli della propria Parrocchia e svolgere il compito dell’Ostiario, o Sacrestano, cioè la mansione di aprire e chiudere le porte della chiesa e di custodirla, lavoro che solitamente demanda ai suoi sottoposti. Secondo il Sacramento della Confessione, qualsiasi cattolico che confessi i propri peccati ad un sacerdote può ricevere l’assoluzione, cioè l’annullamento del peccato stesso, purché si faccia ammenda, ci si riprometta di non peccare più in futuro, compiendo un pentimento sincero.

Nel Sanctum Imperium è stata istituita, per volere di Papa Pio XIII, una variante aggiuntiva della Confessione, che viene messa in atto solo il venerdì e prende il nome di “Denunzia”. La Denunzia avviene, in parte, nello stesso modo della Confessione: ogni fedele entra nel confessionale e confessa i propri peccati al Padre Castigatore. Oltre a questo, però, il fedele è tenuto a denunciare anche tutti i peccati commessi da altre persone, qualora ne sia venuto a conoscenza. Il Padre Castigatore tiene dei registri di ognuna di queste Denunzie. Le Denunzie sono anonime, visto che la grata del confessionale impedisce al Castigatore di vedere in faccia il confessando, ma avviene spesso che i Castigatori più arguti riescano a riconoscere la voce del denunziante e che scrivano il suo nome nel registro delle Denunzie. Esistono inoltre Denunzie non anonime, per le quali il fedele si presenta spontaneamente e a viso aperto al Castigatore.

Come ogni altro Sacramento, anche la Denunzia non è obbligatorio sebbene, come si può immaginare, chi non si sottopone alla Denunzia viene visto con sospetto dagli altri fedeli e attira su di sé gli occhi guardinghi degli uomini della Chiesa. Ogni Padre Castigatore può rimanere in pianta stabile in una città o in un paese, oppure può viaggiare per coprire zone più ampie comprendendo più piccoli paesi limitrofi.

Il Castigatore ha sotto di sé alcuni uomini che lo aiutano nel mantenere la legge, nel caso il peccatore denunziato non voglia sottomettersi alla pena inflitta dal Castigatore: questi individui sono chiamati “Provi Viri”. I Probi Viri sono spesso tipi troppo stolti per entrare negli Excubitores e al contempo troppo poco determinati e coraggiosi per divenire Conversi; in poche parole sono bulli che trovano nel mestiere del Probus Vir una valvola di sfogo “legalizzata”. A differenza degli Excubitores e dei Conversi, i Probi Viri (chiamati anche “Brav’uomini” dal popolo) non hanno un Foglio di Via che consenta loro di portare armi da fuoco, ma solo armi bianche.

Di solito i Brav’uomini sono armati con randelli e coltelli, che raramente usano, visto che spesso gli è sufficiente usare la forza delle loro nerborute mani per sistemare le situazioni più difficoltose. Avviene così che i peccatori denunziati, quindi coloro che hanno subito la Denunzia da parte di un denunziante e che non hanno confessato spontaneamente il loro peccato, vengano portati via dai Probi Viri e siano costretti a pronunciare una confessione forzata al Padre Castigatore sulla pubblica piazza del paese. La pena da scontare sarà pari alla gravità del peccato e sarà maggiore nel caso il denunziato continui a dichiararsi innocente o, peggio, si ribelli ai Probi Viri e quindi alla giusta punizione che lo salverebbe dal fuoco eterno della dannazione, da Satana.

In pratica ribellarsi ad un pestaggio dei Probi Viri, magari scatenato da malelingue messe in circolazione da persone invidiose o maligne, equivarrebbe, agli occhi del Padre Castigatore, a scegliere volontariamente di vivere nel peccato, preferendo Satana, alla Chiesa di Roma. Insomma vorrebbe dire incorrere nel giudizio di un Inquisitore. La penitenza che spesso il Padre Castigatore sceglie di infliggere al denunziato renitente è costituita da un certo numero di preghiere da recitare ad alta voce davanti a tutto il popolo. Di solito le preghiere sono così tante che il malcapitato deve rimanere in ginocchio per ore, o anche per tutta la notte, all’aperto, sotto il sole, esposto alle intemperie, senza poter mangiare né bere.

Non è raro che il denunziato sia legato ad una catena durante l’espletamento della sua punizione, in modo da assicurarsi che non decida di fuggire prima di aver pronunciato ad alta voce tutte le preghiere. Nel caso il Castigatore riscontri la presenza di peccati che risultino essere vere e proprie infrazioni alla legge, sarà suo obbligo chiamare in aiuto il Padre Semplice e i suoi Excubitores, che porteranno il denunziato davanti al Tribunale Vescovile. Nel caso in cui il Castigatore si trovi dinnanzi ad infrazioni gravissime, che coinvolgano reati di stregoneria o eresia, egli provvede immediatamente a contattare un Inquisitore, senza avere la necessità di chiedere il parere del Vescovo o del Padre Semplice.

Re Bianco

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