I cacciatori di morti

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I cacciatori di morti

Col termine “Cacciatori di Morti” si definiscono quegli uomini e quelle donne che hanno deciso di lasciarsi alle spalle la possibilità di un lavoro e di una vita ordinari per imbarcarsi in un’esistenza fatta di morte, pericoli e orrori. I Cacciatori di Morti, infatti, si guadagnano da vivere affrontando i Morti per liberare paesi inermi dal pericolo dei cadaveri, o venendo dilaniati nel tentativo.

Molti Cacciatori sono ex militari, per lo più soldati Alleati, che si sono visti tagliar fuori la possibilità di un ritorno in patria, ma tra questi avventurieri si trovano anche individui a cui è stato impossibile, per vari motivi, crearsi una vita “normale”: sognatori, violenti, uomini e donne disperati e soli, senza più nulla da perdere. I Cacciatori solitamente si riuniscono in bande o gruppi, per lo più costituiti da un numero variabile tra i tre e i venti individui, esistono però anche personaggi solitari, che prestano i loro servigi per lo più come scorta a mercanti girovaghi, ricchi ecclesiastici, o a famiglie costrette a intraprendere pericolosi viaggi attraverso il Sanctum Imperium.

I Cacciatori di Morti solitamente non fanno distinzione di sesso e arruolano nei loro gruppi sia uomini che donne, selezionando gli aspiranti mercenari in base alle loro capacità fisiche e alle abilità di sapersi difendere e di usare le armi. I Cacciatori sono stati di enorme importanza nei primi anni della fondazione del Sanctum Imperium perché hanno aiutato i Templari a ripulire città infestate dai Morti. Certo, non hanno rischiato senza avere come contropartita un lauto compenso, ma senza di loro molte zone oggi sarebbero in mano ai Morti e l’Ordine Templare sarebbe stato decimato.

Il loro atteggiamento spesso venale e distaccato dagli interessi e dalle esigenze di coloro che non possono pagarsi i loro servigi gli è valso spesso il nomignolo, dispregiativo, di Mercenari. Ancora oggi i servigi dei Cacciatori di Morti sono molto richiesti, soprattutto in quelle Regioni italiane dove il pericolo dei Morti rimane molto alto oppure, sempre più spesso, in luoghi dove la popolazione è vessata da creature viventi non meno pericolose dei defunti: banditi, bande di straccioni e malviventi, criminalità organizzata. Le bande di Cacciatori possono ricevere i propri incarichi direttamente dalle Domus Populi, dove gli Excubitores sono spesso messi al corrente dei luoghi dove sia richiesto un intervento armato e di quale sia l’ammontare in denaro disponibile per pagare dei Mercenari.

Sempre più spesso, però, le informazioni sulle missioni giungono tramite la lettura dell’Osservatore di Santa Romana Chiesa, il giornale stampato direttamente dal Vaticano, sotto il vaglio dei Gesuiti, dove la Chiesa stessa inserisce dei trafiletti per i Cacciatori indicando il luogo dove devono intervenire, la ricompensa e la modalità della riscossione della stessa, previa documentazione del lavoro compiuto. Nel 1956 un editto del Papa, la “Moderatio Venatorium Mortuorum” ha inserito delle limitazioni nella struttura dei gruppi di Cacciatori di Morti. Lo scopo di tale regolamento è stato quello di limitare il numero di individui armati, e quindi potenzialmente sovversivi, all’interno del territorio del Sanctum Imperium.

È successo più di una volta, purtroppo, che alcune bande di Cacciatori abbiano vessato la popolazione di paesini isolati, prendendo il controllo di alcune piccole zone di territorio, iniziando a minacciare con le armi i Padri Semplici, a rubare, a violentare le donne e a uccidere coloro che avrebbero cercato giustizia. Il più clamoroso di questi fatti, avvenuto a San Sebastiano delle Marche, ebbe termine con un terribile scontro a fuoco in cui persero la vita sei cri minali facenti parte della “Prode Brigata” oltre a due Excubitores e a un Converso. I Mercenari sopravvissuti e catturati furono dati in mano all’Inquisizione e di loro non si è più saputo nulla, ma c’è chi dice, ironicamente, che li stiano ancora torturando.

Oggi proprio per scongiurare altri atti di brigantaggio da parte dei Mercenari, tutti i Cacciatori di Morti devono obbligatoriamente farsi censire dagli uffici della curia di un’Arcidiocesi cosi da farsi rilasciare un Foglio di Via in cui viene chiaramente indicato il nome del Leader del gruppo cui fanno riferimento. Egli è il responsabile dei suoi uomini in tutto e per tutto e pagherà in prima persona per ogni sbaglio dei suoi sottoposti. È il Foglio di Via che consente di portare armi possedere mezzi a motore per tutta la banda. È stato inoltre imposto un limite agli individui che possono far parte di un singolo gruppo di Cacciatori: nessuna banda di mercenari più eccedere il numero di dieci membri. Lo scopo di questo ultimo punto è, chiaramente, quello di diminuire la forza e l’impatto sulle popolazioni da parte dei Cacciatori di Morti, in modo possano facilmente essere schiacciati da gruppi Conversi o di Excubitores nel caso ve ne sia bisogno.

Da allora i Cacciatori di Morti più furbi e incuranti dell’autorità papale hanno immediatamente trovato il modo per aggirare la legge. Avviene così che alcuni nutriti gruppi di Mercenari si siano divisi in più sotto gruppi, ognuno dei quali comandato da un leader che viaggiano a poca distanza gli uni dagli altri, restando in contatto radio tra loro e, di fatto, costituendo ancora lo stesso, efficace e pericoloso gruppo originario. Niente, infatti, vieta a gruppi diversi di Cacciatori di viaggiare uniti. I Cacciatori di Morti combattono per oro e argento, per benzina e munizioni, caffè e sigarette, talvolta solo per un pasto caldo e una notte di riposo. Appaiono agli occhi dei cittadini dell’Imperium come eroi o banditi, vigliacchi o vere e proprie leggende, per alcuni sono proprio dei veri eroi, idealizzati e rispettati, ma più spesso sono solo dei semplici sopravvissuti che cercano di ricostruirsi uni vita.

Per dei soggetti che devono costantemente combattere contro i Morti, quindi contro creature immortali e feroci, è fondamentale dotarsi di armi che li mettano in condizione di sopravvivere all’orrore che intendono affrontare. Ogni Cacciatore porta sempre con sé un’ascia o un machete, per mutilare i corpi dei Morti abbattuti con il piombo, oppure come arma estrema, per un’ultima e disperata difesa. Insieme a queste armi bianche, i Cacciatori hanno con sé delle armi da fuoco, sia per colpire i Morti da una certa distanza di sicurezza, tentando così di spezzargli le ossa o fargli saltare la testa e sia per uccidere i vivi. Sono molto ricercate le armi da fuoco di cui si trovino più facilmente le munizioni e che abbiano la maggior affidabilità. Trovarsi con una vecchia mitragliatrice inceppata davanti alla furia cieca di un Ferox vuol dire essere morti e nel modo più terribile possibile: dilaniati e mangiati vivi.

I Cacciatori non cercano solo armi, ma anche veicoli a motore che possano costituire una valida protezione durante gli spostamenti. In questo caso si preferiscono mezzi veloci, con una buona capacità di percorrere terreni accidentati e di essere facilmente riparabili con pezzi di ricambio rimpiazzabili senza eccessiva difficoltà. Purtroppo il veicolo perfetto non esiste e spesso Cacciatori si devono accontentare di quei pochi mezzi ancora funzionanti, residuati della Seconda Guerra Mondiale, che trovano a caro prezzo nei loro viaggi. Non è raro che qualche Cacciatore di Morti porti con sé un cavallo, in modo da non dover dipendere dalle limitate scorte di benzina.

Le scorte di combustibile sono talmente rare e costose che molti di loro chiamano la benzina, ironicamente, “il dollaro del Papa”, per indicare come sia oggi la merce di scambio più ricercata e con maggior valore di tutto il territorio del Sanctum Imperium e il modo con cui la Chiesa tiene a bada i loro spostamenti e si riprende buona parte degli Scudi che paga per i pericolosi servigi ricevuti.

Sebbene i Cacciatori di Morti non abbiano una vera e propria divisa, visto che non fanno parte dell’esercito di nessuna nazione, si è andata consolidando nel tempo una norma secondo la quale i Cacciatori sono contraddistinti dal vestire parti di divise militari come loro abiti. Questo è dovuto al fatto che la maggior quindi, nei primi anni dopo la fine della guerra, abbiano portato indosso le divise che l’esercito aveva concesso loro Oggi i Cacciatori potrebbero indossare abiti civili, e alcuni lo fanno, sebbene questa sia una pratica non molto in voga.

La maggior parte dei Cacciatori, infatti, veste ancora con le vecchie divise, appositamente “rattoppate” dai sarti dell’Imperium, oppure hanno tolto le mostrine dalle proprie uniformi per cucirle su nuovi vestiti. I Cacciatori si vestono così perché il popolo riconosca il loro ruolo dai loro simboli militari e, se ciò non bastasse, molti Mercenari pensano che le loro medaglie e mostrine siano costate fin troppa fatica e dolore per essere messe da parte.

Molti di questi individui, inoltre, si sentono ancora soldati della loro nazione d’origine, non essendosi integrati con la popolazione locale. Col passare degli anni ogni banda di Cacciatori ha iniziato ad usare dei simboli del tutto personali, tanto che oggi molti gruppi obbligano i nuovi membri a tatuarsi sul corpo i segni distintivi della banda. Talvolta questi tatuaggi devono essere guadagnati con atti di coraggio e rappresentano, oltre al gruppo d’appartenenza, il grado gerarchico raggiunto.

Re Bianco

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