Sanctum: Piccola Italia

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Sanctum: Piccola Italia

Negli ultimi mesi del 1952 il Concilio Papale, unitamente alla Consulta, decretò la messa in atto di un progetto di lenta espansione territoriale. L’idea, proposta dal Generale dei Gesuiti, Nero degli Alfieri, consisteva nell’invio di piccoli gruppi di uomini della Chiesa in quelle che, allora, erano ancora parte delle Terre Perdute Occidentali e cioè negli ex territori del Sud della Francia.

Ogni gruppo sarebbe stato costituito da valenti membri di ogni Ordine, che avrebbero abbandonato il suolo papale per avventurarsi in territorio ostile con compiti ben precisi: informare il Consiglio della situazione in cui vertono tali territori, entrare in contatto con eventuali sopravvissuti, portare cibo e viveri ai bisognosi, preparare spiritual mente le povere anime senza pastore in modo che esse desiderassero ardentemente l’aiuto spirituale e materiale della Santa Sede, spianando così la strada per l’annessione di tali territori.

Un primo gruppo di uomini, capitanati dal Gesuita Ottavio Alendri, fu inviato oltre la frontiera ovest del Sanctum Imperium nel Febbraio del 1953, ma di questo manipolo si persero i contatti dopo appena una settimana e da allora non si sono più avute notizie di tale spedizione. Ad Aprile dello stesso anno fu scelto un secondo gruppo di uomini, stavolta capitanati dal Maestro Templare Ugo Torris, con il compito di prendere posizione nella prima città adatta ad un insediamento permanente dei messi della Santa Sede ed entrare in contatto con eventuali sopravvissuti.

Il gruppo era composto, oltre che dal Maestro, anche da un Templare Adepto, tre Templari Erranti e da altro personale laico ed ecclesiastico: un marconista, un medico, un Frate Francescano, un Gesuita, un Domenicano, due Benedettini Liberatori, due Clarisse e tre Cacciatori di Morti. Ugo Torris guidò il gruppo nelle Terre Perdute, attraversando terreni disabitati ed impervi, scontrandosi con branchi di Morti, evitando città palesemente distrutte e abbandonate, finché non giunse ad Avignone, antica sede papale nel XIV secolo. Il gruppo trovò in questa cittadina un numero consistente di sopravvissuti che erano riusciti a creare una zona sicura dentro il Palazzo fortificato dei Papi.

Protetti dalle mura e sopravvissuti grazie ad un pozzo e all’allevamento di piccoli animali da cortile, questi uomini scampati all’assalta to dei Morti furono lieti di ricevere l’aiuto dei messi papali. Torris portò agli abitanti di Avignone viveri, medicinali, coperte e l’aiuto di un medico oltre ad alcune armi, come asce, spade e coltelli, che avrebbe ro potuto essere utili nella difesa della città dai Morti. L’aiuto dei messi della Santa Sede fu così importante per i sopravvissuti che ancora oggi, dopo la definitiva annessione della Piccola Italia, il Maestro è considerato il vero comandante del Palazzo fortificato.

Torris nel 1956, con l’aiuto dei Missionari mandati da Roma, ha creato una via franca che unisce la città di Avignone con il confine dello Stato Papale per permettere un sicuro passaggio di viveri e armi, per iniziare la ricerca di altri sopravvissuti nei paesi limitrofi e la colonizzazione dei territori francesi. Da questo primo avamposto ha avuto origine l’invasione pacifica della Piccola Italia e l’annessione di tutti questi territori al Sanctum Imperium. Questa nuova Regione comprende ad oggi la Provenza fino al Rodano, tutte le terre a Sud del Massiccio Centrale e a Est del Canale del Mezzogiorno, ciò che rimane di città quali Marsiglia, Tolone, Montpellier, Nimes, Avignone, Cannes, Nizza e Monaco.

Questa regione, prima dell’annessione, faceva parte delle Terre Perdute e, sebbene dal Sanctum Imperium siano giunti Templari e Missionari, frati e mercanti, questa regione è ancora insicura e teatro di molte tragedie visto che i Morti che sciamano da tutte le Terre Perdute Occidentali sono ancora innumerevoli e feroci. La gestione politica è uguale a quella del resto del Sanctum Imperium, con poche eccezioni: oltre agli Excubitores, che si occupano dell’ordine interno, sono presenti in gran numerosi Missionari, con compiti di protezione e aiuto ai civili: inoltre qui l’influenza dell’Ordine del Tempio è fortissima mentre è molto ridotta quella dell’Inquisizione, per non turbare oltre misura una regione di confine ancora giovane e ferita.

Ogni città della Piccola Italia cerca quindi di mantenere le stesse leggi e le stesse consuetudini che esistono nel resto del Sanctum Imperium, ma la presenza di Templari ed esercito, qui, è molto maggiore, e non solo per fronteggiare minaccia dei Morti. Da queste zone i messi papali prendono contatti e sostengono con armi e viveri i sopravvissuti di Parigi Est, costituiti da varie brigate partigiane in lotta contro i Morti e contro il IV Reich. Dalla Piccola Italia viene inoltre fornito appoggio ai Cavalieri Teutonici infiltrati in Germania e Svizzera e viene dato aiuto e sostegno a tutti i gruppi rivoluzionari che strisciano nel IV Reich. Non è azzardato definire quindi la Piccola Italia come un avamposto per la destabilizzazione e forse la guerra contro il IV Reich.

Dal canto proprio, i Quadrumviri nazisti non hanno sottovalutato l’annessione di parte della Francia sotto il giogo papale. Varie incursioni di carattere non ufficialmente militare sono state autorizzate contro le città papali e un gran numero di spie sono state infiltrate in questa regione, e da qui sono penetrate fin nel cuore di Roma. Sebbene non se ne faccia apertamente parola, tra lo stato della croce e quello della croce uncinata si sta preparando il terreno per un vero e proprio conflitto, che se ancora non ha infiammato lo scenario francese è solo per il timore, da un lato, di scoprire il fianco alle città stato sovietiche, dall’altro, per la nuova minaccia costituita dalla scoperta del Regno di Osiride, governato dal redivivo Ramesse III in agguato oltre il Mediterraneo.

Re Bianco

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